Taiteen Maat 2013
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- on Jul 13, 2017
Marina Gasparini Mia Hamari Helena Junttila Helena Kaikkonen Liisa Karintaus Kaija Kiuru Marta Nerhus.
Six artists from the farthest North of Finland on the borders with Lapponia and Italian Marina Gasparini, already guest of a gallery of contemporary art at Oulu, are the protagonists of the exhibition in Vanna Casati‘s showroom of Bergamo.
As a whole all the works on display witness a world dominated by the impressive presence of nature , considering the enchantment of magic creatures – either lone wolves or bears – and the materials in use like tangly twigs and herbs in refined texture , which is the result of a deeply rooted tradition in the northern world.
This artistic inspiration based on natural elements still survive almost uncorrupted owing to the extreme environment conditions and to the cultural attachment to one’s roots.
The interwoven texture of Katia Kiuru, with her intervention on birch trunks; Mia Hamari’s small animal sculptures in metamorphosis ; the elegant oniric ink graphics with wolves and bears by Helena Juntilla ; the still monochrome views of Liisa Karintaus; Marta Nerhus’ human shapes (“Portraits”) made in soft metal tangle and her fragile installations made of flax thread tightly bound with roots and twigs showing the artist’s great sensibility for nature: all these works compose the rich and various artistic setting of the actual exhibition.
As to Marina Gasparini, her complex work is more ideologically involved, tied as it is to the social themes of Indian ecologist Vandana Shiva : with levity and liveliness she draws writings about these subjects with the use of bright and colourful threads mixing letters and sign
Sei donne artiste provenienti dall’estremo nord della FINLANDIA , ai confini con la Lapponia ed una italiana Marina Gasparini,lì approdata per una residenza residenza al centro Kulturikauppila ed un workshop alla galleria d’arte contemporanea di Oulu,sono le protagoniste della mostra allestita nello spazio Vanna Casati di Bergamo. L’insieme delle opere ci testimonia di un mondo in cui domina la imponente presenza della natura, sia negli esseri magici che vi si affacciano quali lupi solitari,orsi sia nei materiali utilizzati quali intrecci di rami,erbe , in raffinate textures frutto di una tradizione molto radicata nel mondo nordico. Uno spaccato artistico le cui dinamiche di base sono rimaste pressoché integre e per condizioni ambientali estreme e per una scelta di adesione culturale alle proprie radici. I grovigli di Kaija Kiuru con i suoi interventi sui tronchi delle foreste di betulle,le piccole sculture in legno di animali in una catena di metamorfosi di Mia Hamari, le eleganti e metafisiche chine popolate di orsi e lupi in un immaginario onirico su cui si affaccia la figura femminile di Helena Junttila, gli immobili e lontani paesaggi ad acquarello monocromo di Liisa Karintaus , le sagome umane ricostruite in una morbido reticolo metallico,” Ritratti”, come lei li definisce, di Marta Nerhus ed infine le fragili istallazioni in filo di lino strettamente intessuto a radici e rami a ricreare una natura di grande sensiblità costituiscono la variegata scena in cui si orchestra la mostra. L’intervento di Marina Gasparini,più complesso ideologicamente in quanto legato alle tematiche ambientaliste e sociali della ecologista indiana Vandana Shiva ,riporta con leggerezza e vivacità scritte legate a tali temi in un dipanarsi di fili distoffa dai colori decisi,mescolando in un apparente caos di difficile decifrazione lettere e segni .
Vanna Casati